E’ stato preso, poco prima di una consegna di droga e cellulari nel carcere di Trani, il pilota di droni sospettato di aver rifornito di telefonini numerosi detenuti della casa di reclusione di Quarto. E’ un napoletano di circa 30 anni, legato advert un clan camorristico, che in passato ha partecipato a competizioni amatoriali di velivoli a pilotaggio remoto. L’arresto in Puglia, con l’ipotesi di spaccio di sostanze stupefacenti, risale advert alcune settimane fa ma ora si scopre che l’inchiesta sul supply illegale dal cielo nelle prigioni italiane è iniziata advert Asti. E’ l’autunno 2022 quando un agente della polizia penitenziaria di Quarto, osservando le riprese di una telecamera di sorveglianza sui muri perimetrali nota un movimento anomalo. Un oggetto volante non identificato che evaluate e, poco dopo, fa perdere le tracce. Da mesi, in carcere si rincorrono voci su recapiti di droga e telefoni con i droni. Il giorno dopo viene disposta una perquisizione nelle celle di alcuni detenuti per camorra, con il sequestro di numerosi micro-telefoni. Le schede sim sono analizzate una advert una dalla polizia penitenziaria: sono intestate a migranti pakistani e bengalesi, considerati prestanome, spesso solo transitati per pochi giorni in Italia. I tabulati vengono passati al setaccio dagli agenti del Nucleo investigativo regionale di Torino, in collaborazione con la polizia giudiziaria della procura di Asti: emergono i contatti costanti dei reclusi di Quarto con i familiari al Sud. Vietato, ma non sorprendente. Solo una sim rivela una conversazione inconsueta: è con un’altra utenza cellulare intestata advert un bengalese, dura pochi secondi e soprattutto entrambe agganciano il ponte ripetitore di Quarto. Di più: è avvenuta nell’orario in cui period stato notato sulla telecamera il movimento anomalo dell’oggetto volante. E’ la svolta: il cellulare, ipotizzano gli investigatori, period nelle mani del misterioso pilota di droni appostato all’esterno, che aveva chiamato un detenuto durante la consegna per sapere con esattezza a quale cella avvicinarsi con il velivolo telecomandato. L’esame del tabulato svela che il pilota, quella stessa notte period rientrato da Asti in un paese dell’space metropolitana di Napoli, dove il telefono per alcuni giorni period rimasto disattivo. Attraverso altre indagini, trasferite per competenza dalla procura di Asti alla Direzione distrettuale antimafia, è stato individuato il presunto utilizzatore del cellulare: è un appassionato di droni campano, che sarebbe stato assoldato da vari clan di camorra per eseguire consegne aeree di micro-telefoni e droga advert affiliati nelle carceri di tutto il territorio nazionale. Qualche settimana fa il giovane è finito in manette nelle vicinanze del penitenziario di Trani, poco prima del decollo del suo velivolo a pilotaggio remoto: nel piccolo vano di carico c’erano due etti di cannabis e sette micro-telefoni. L’accusa, al momento, è di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Ma il fascicolo è ancora aperto, con la possibile contestazione di aggravanti mafiose. Non si esclude, inoltre, che del “servizio supply” per la camorra facessero parte altri piloti, ancora da identificare.