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Thursday, December 7, 2023

Silvio Berlusconi inserito tra i cittadini illustri di Milano. Ma in 40mila protestano



MILANO. Il «tanto apprezzato quanto criticato» Silvio Berlusconi, morto lo scorso 12 giugno, da oggi è ufficialmente iscritto tra i cittadini illustri di Milano. La cerimonia si è tenuta stamattina al Famedio, il Pantheon di Milano all’interno del Cimitero Monumentale, e vi hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il fratello Paolo Berlusconi, il senatore di Forza Italia Adriano Galliani, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, l’amico storico Marcello Dell’Utri, gli azzurri Alessandro Cattaneo, Alessandro De Chirico, Giulio Gallera, Gianluca Comazzi, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli. «Uno dei protagonisti della vita industriale politica e sportiva del paese», ha sobriamente ricordato Sala nel suo discorso. Più ampie le motivazioni per il fondatore di Mediaset ed ex presidente del Consiglio lette dalla presidente del consiglio comunale Elena Buscemi: «Con l’iscrizione al Famedio la nostra città rende merito al ragazzo dell’Isola, all’imprenditore creatore di decine di migliaia di posti di lavoro, al chief politico e al segno indelebile lasciato dal suo talento visionario così come dalla sua personalità strabordante, tanto apprezzati quanto criticati, ma senza alcun dubbio cruciali nella storia recente di Milano e dell’Italia».

Una scelta che ha generato polemiche in città, tra cui una raccolta firme che ha raggiunto quasi 40mila sottoscrittori lanciata dall’associazione Scuola di formazione Antonino Caponnetto. Tra i primi firmatari la famiglia dell’ex magistrato di Mani Pulite, Francesco Saverio Borrelli. Paolo Berlusconi, pungolato sul punto, non le manda a dire. «È un onore per mio fratello essere ricordato in questo tempio, è un onore anche per la città di Milano di aver avuto un cittadino come Silvio che ha rappresentato un imprenditore visionario, un uomo di sport che ha vinto tutto quello che c’period da vincere, e un uomo di governo, uno statista che è stato conosciuto e amato in tutti i paesi del mondo». E alla famiglia Borrelli si rivolge così: «La meschinità e il rancore, che sono fonte di odio, non meritano. Mentre Silvio period un uomo generoso, buono e giusto e soprattutto aveva dentro tanto amore. Ho voluto citare Dante che ha detto soltanto «non ti curar di loro, ma guarda e passa». Tanto quanto anche l’ex senatore e amico di una vita Marcello Dell’Utri: «Cosa volete dire, che domande sono, è stato criticato, anche Cavour è stato criticato, anche Mazzini, anche Manzoni, che senso ha? Non mi sembrano discorsi, è stato criticato non vuol dire nulla. Uno nella vita ha cose buone e cose meno buone».

«Il consiglio comunale ha dormito e il Pd ancora peggio» si sussurra da giorni in città, sta di fatto che il sindaco aveva chiesto che ci fosse «convergenza» ritenendo «accettabile» l’iscrizione. La petizione, quindi, voleva essere “una testimonianza morale e civile, come i professori che non hanno preso la tessera del partito fascista”, spiegano i promotori. Reagisce delusa, parlando a La Stampa, Federica Borrelli, figlia del magistrato che aveva persino minacciato di revocare l’iscrizione del padre: «Questa amministrazione poteva perdere questa occasione di mettere la propria firma sotto una decisione che ha poco da riflettersi nei suoi ideali. Cosa c’entra una condanna per frode fiscale con la pubblica utilità delle opere di un benemerito? Evidentemente, c’è chi sente la questione morale e chi no».

È quindi la volta del sindaco di Milano Giuseppe Sala: «Mi è dispiaciuto ma ne prendo atto, è chiaro che i cittadini hanno il diritto di manifestare e le istituzioni il dovere di decidere. Ora questa è una decisione del Consiglio comunale, non del sindaco. Credo che sia stato giusto e che le parole della presidente del consiglio comunale hanno riassunto un po’ il tutto, è stata una persona molto apprezzata e molto criticata ma che rimane nella storia di Milano, questa è la verità». A chi gli fa notare che i cittadini illustri devono essere anche d’esempio, duplicate: «Esattamente, ci sono cose della storia di Berlusconi che sono discutibili, le ho sottolineate tante volte, ma non si può ignorare che sotto altri punti di vista, stando su Milano, ha creato tante occasioni di lavoro per tanti».

L’elenco delle cittadine e dei cittadini illustri iscritti da oggi, in tutto 14 di cui 6 donne e 8 uomini, comprende anche: Marcello Abbado, musicista, ex direttore del Conservatorio di Milano scomparso nel 2020, Manlio Armellini, storico direttore del Salone del Cellular, anche lui morto nel 2020, la partigiana Francesca Laura Wronowski, i fratelli Balbiani, Natale, Cesare e Alessandro, che hanno ereditato l’attività organaria più antica d’Italia, e ancora Franco Cerri, Gaetanina Calvi, una delle determine volute dalla presidente del consiglio comunale Elena Buscemi che presiede la Commissione, la prima donna italiana a laurearsi in ingegneria civile al Politecnico di Milano nel 1913, Rosina Ferrario, la prima aviatrice italiana, Gisella Floreanini, partigiana, insegnante di musica, prima donna a conquistare la carica di ministra in Italia, Ombretta Fumagalli Carulli, prima donna a sedere advert una cattedra di diritto canonico in Italia, nel suo caso alla Cattolica di Milano, Alberto Garutti, Achille Mauri, Alfredo Ravasco e la stilista Marta Vacondio Marzotto.

«In queste 14 personalità si troverà la Milano della bellezza e della creatività», ha detto Sala. Biografie, quelle raccolte al famedio, che da 140 anni rappresentano «una Milano plurale diversificata e per questo ricca». Quattordici nuove iscrizioni, una ragione comune, «il tentativo di migliorare la vita della nostra comunità»..

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